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Didattica: i principali parametri
meteorologici
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- PRIMA PARTE - |
Temperatura |
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Tra tutti i parametri
meteo che si possono misurare, la temperatura dell'aria
è probabilmente quello più evidente. Esso
esprime il grado d'agitazione delle molecole
d'aria, impiegando una grandezza scalare chiamata
appunto "grado". In Italia viene correntemente
impiegato il "grado centigrado", detto anche
"grado Celsius", il cui simbolo è:
°C. Tale unità di misura
è definita in modo che i valori 0°C e 100°C
corrispondano rispettivamente al punto di fusione e
al punto d'ebollizione dell'acqua a pressione atmosferica
normale.
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La misura di
questo valore si esegue tramite il termometro:
la nostra stazione
meteo è provvista di un sensore a termoresistenza
Pt100, opportunamente schermato, ovvero protetto
dall'irraggiamento diretto e indiretto della radiazione
solare, che ne falserebbe la misurazione. Si tratta
di una serie di "piatti" bianchi perforati
progettati per massimizzare la riflessione e favorire
allo stesso tempo una discreta ventilazione. |
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Umidità
relativa |
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L'aria che respiriamo tutti i giorni, per quanto
secca possa essere, contiene sempre una certa quantità
d'acqua, o meglio, di vapore acqueo. La quantità
massima di vapore che può essere contenuto
dall'aria varia con la sua temperatura e con la pressione:
ad esempio, più l'aria è calda, più
vapore essa può contenere. Per questo motivo
si è preferito introdurre un parametro "relativo",
che esprime cioè il rapporto tra la
quantità effettiva di vapore contenuto e la
quantità massima che quella massa d’aria
potrebbe contenere nelle stesse condizioni di temperatura
e pressione. Tale rapporto è solitamente
espresso in punti percentuale. Valori inferiori al
30% denotano la presenza di aria secca o poco umida
(ad esempio in una giornata di favonio), mentre valori
superiori al 70-80% sono indice di una notevole umidità
(ad esempio in caso di pioggia o di nebbia).
E' un parametro molto importante; spesso viene inopportunamente
trascurato allorché ci accingiamo a descrivere
una determinata situazione meteorologica: una giornata
con cielo sereno, temperatura 30°C e umidità
relativa 25% è BEN DIVERSA da una identica
ma con umidità relativa 90%!! Nel primo caso
avvertiamo una "piacevole" e sopportabile
sensazione di caldo, nel secondo caso... ci sentiamo
terribilmente soffocare nell'afa più opprimente!
L'umidità relativa può essere ricavata
con l'ausilio di diversi strumenti: i più comuni
sono l'igrometro e lo psicrometro. La nostra
stazione impiega un sensore ad elemento capacitivo
a film sottile, il cui valore di capacità varia
proporzionalmente al valore d'umidità relativa
presente nell'ambiente.
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Andamento
dell'umidità relativa registrato dalla
nostra stazione meteo il giorno 24 Aprile 2004.
Fino alle ore 11 circa il vento spirava da nord:
si nota come, in concomitanza con l'ingresso
del vento da sud, il valore d'umidità
relativa sia aumentato repentinamente.
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Dew
Point (punto di rugiada) |
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Il valore d'umidità
relativa non ci fornisce di per sé un indicazione
in merito alla quantità di vapore acqueo effettivamente
presente nell'aria: per questo motivo si è deciso
di introdurre un altro indice. Il "Dew Point"
(ovvero "punto di rugiada") ci fornisce il
valore di temperatura (in °C) a cui l'aria
dovrebbe essere raffreddata (a pressione costante) per
raggiungere il 100% di umidità relativa,
ovvero, per saturarla di vapore. Dato che la quantità
di vapore solubile nell'aria diminuisce col calare della
temperatura, è chiaro che abbassando la temperatura
ci si aspetta che l'umidità relativa aumenti:
più secca sarà l'aria di partenza, più
basso sarà il relativo valore di Dew Point.
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Se
la temperatura dell'aria raggiunge il
punto di rugiada, l'aria è detta
"satura" e il vapore acqueo
condensa. |
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In sostanza, lo scarto
tra i valori di temperatura e punto di rugiada
indica il tasso d'umidità dell'aria (analogamente
al valore di umidità relativa), mentre
il valore di Dew Point da solo fornisce indicazioni
sulla sua umidità assoluta, cioè
sulla quantità effettiva di vapore
contenuto. Risulta logico che le tre
grandezze finora analizzate (temperatura, U.R.,
dew point) siano collegate tra loro: conoscendo
due di esse è possibile ricavarne la
terza. Questo compito è svolto automaticamente
dal software della nostra
stazione meteo, che, per comodità,
ci fornisce già tutti e tre i valori. |
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Indice
di Calore (Heat Index) |
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Per consentirci di
stimare la sensazione di calore provocata dall'aria
sul nostro organismo, i centri meteorologici hanno elaborato
un apposito indice, chiamato appunto "indice de
calore" (o Heat Index). Utile specialmente nel
periodo estivo, esso ci fornisce una indicazione
sul grado di disagio fisiologico dovuto in
particolar modo all'esposizione a condizioni meteorologiche
caratterizzate da alte temperature ed elevati livelli
igroscopici dell’aria.
Esso viene ricavato tramite un'equazione empirica che
prende in considerazione alcuni parametri termo-igrometrici,
fornendo un valore di temperatura (in gradi centigradi)
che dovrebbe corrispondere alla "temperatura
percepita" dal nostro corpo. Un valore
d'umidità relativa elevata, ad esempio, ostacola
la sudorazione: l'organismo fatica pertanto ad eliminare
il calore in eccesso. Ne consegue che la sensazione
avvertita è la stessa di quella provocata da
una temperatura maggiore, proprio perchè il meccanismo
fisiologico di raffreddamento è ostacolato.
Il National Weather Service (NOAA) ha classificato l’Indice
di Calore in quattro categorie, riportando anche i possibili
disturbi cui possono andare soggetti soprattutto le
persone più deboli, come i malati, gli anziani
e i bambini:
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CATEGORIA |
VALORI
DI HEAT INDEX |
POSSIBILI DISTURBI |
cautela |
da 27°C a 32°C |
Possibile stanchezza in seguito
a prolungata esposizione al sole e/o attività
fisica
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molta
cautela |
da 32°C a 40°C |
Possibile
colpo di sole, crampi da calore con prolungata
esposizione e/o attività fisica
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pericolo |
da 40°C a 54°C |
Probabile colpo di sole, crampi
da calore o spossatezza, possibile colpo di calore
con prolungata esposizione al sole e/o attività
fisica
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elevato pericolo |
> 54°C |
Elevata probabilità
di colpo di calore o colpo di sole in seguito
a continua esposizione
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